LAOZI E IL DAODEJING

                                        LAOZI E IL DAODEJING

 

Il testo più antico del taoismo è il Daodejing (pinyin; Wade-Giles: Tao Te Ching), titolo che generalmente viene tradotto come “il Libro della Via (Dao) e della Virtù (De)”.

E’ un libretto diviso in 81 capitoli piuttosto brevi, che si presentano più come aforismi da meditare che come asserzioni o nozioni immediatamente decodificabili dalla logica. Lo stile è conciso, tanto che il testo era noto anche come Wuqianzi wen (= scritto in 5000 caratteri).

La comprensione del testo non doveva essere semplice nemmeno per coloro che l’hanno preservato e tramandato, che quindi l’ hanno chiosato; questi commenti ai vari capitoli offrono un chiarimento anche per il lettore di oggi.

La data di composizione è incerta, ma si colloca durante il periodo della dinastia Dong Zhou (Zhou Orientali: 770-256 p.e.v.) e più precisamente, stando alle fonti storiche, nel VI secolo. La versione più antica pervenutaci è un Laozi scritto su listelle di bambù nella seconda metà del IV secolo p.e.v. (trovato nel 1993 in una tomba), cui seguono due Laozi su seta stilati a cavallo fra il III e il II secolo p.e.v. Il textus receptus è invece posteriore (1)

Il problema principale, nell’approccio al testo, è il fatto che la maggior parte dei lettori lo legge in traduzione, e le varie edizioni sono a volte decisamente differenti. Sono possibili infatti, a causa della natura della lingua cinese oltre che della complessità dell’argomento, varie traduzioni e quindi varie interpretazioni (2).

Il Daodejing è uno dei testi più tradotti e letti al mondo, come l’Odissea, e proprio come Omero il suo autore, Laozi, è una figura semi-leggendaria. Il nome stesso non sarebbe il nome vero ma un onorifico. Laozi (pinyin; era traslitterato anche nelle forme Lao Tzu, Lao Tze o Lao Tse) significa infatti Vecchio (Lao) Ragazzo (Zi). Già il nome, che è un ossimoro, è una sfida al superamento della dualità!

La fonte principale su Laozi è lo Shiji di Sima Qian, un compendio di storia scritto fra il II e il I sec. p.e.v., che ci dice:

“ Laozi era originario di Chu; il suo cognome era Li, il nome personale Erh” (3).

Secondo Sima Qian, il fondatore del daoismo avrebbe lavorato come storico-archivista presso la biblioteca della corte degli Zhou orientali. Lì avrebbe incontrato Confucio (che soleva consultare la biblioteca) con cui avrebbe avuto un colloquio che impressionò profondamente quest’ultimo (4) Proprio l’incontro con Confucio, la cui vita è databile con sicurezza, consente di collocare la vita di Laozi nel VI sec. p.e.v.

Sulla base delle vesti con cui è stato raffigurato Laozi in alcuni dipinti, è forse possibile pensare che appartenesse, per nascita, a una classe sociale elevata (5).

L’episodio che Sima Qian descrive con maggior dettaglio, per l’importanza che riveste, riguarda la genesi del Daodejing. Stanco della decadenza e della corruzione che vedeva a corte, Laozi si sarebbe allontanato e sarebbe giunto alla frontiera occidentale della Cina. Lì avrebbe incontrato Yin Xi, il guardiano del passo, che l’avrebbe convinto a lasciare uno scritto con i suoi insegnamenti. Pare che Laozi, come Socrate, non avesse ancora messo per iscritto quasi niente. Il maestro acconsentì e scrisse il Daodejing, poi ripartì e non se ne seppe più niente (6) Esistono dei dipinti che rappresentano l’incontro fra Laozi e Yin Xi; in un dipinto su carta dell’epoca Ming , si vede Laozi arrivare al passo su un carro tirato da un bufalo e in compagnia di altri tre personaggi, probabilmente servitori. Il bufalo è ricorrente nelle raffigurazioni del viaggio di Laozi (7).

Come per tutte le figure che scompaiono senza lasciare traccia, fiorirono vari miti sul cammino di Laozi dopo il famoso episodio della frontiera. Secoli dopo, a partire dal II secolo dell’era volgare, Laozi divenne oggetto di culto con il nome di “Supremo Signore Lao”.

I dettagli storici possono comunque essere irrilevanti. Anche se la figura dell’autore è sfumata, il testo è ben vivo, e si apre evocando il Dao.

 

 

1 – E. Bianchi, op.cit., pp. 68-69

2-   Cfr. le considerazioni linguistiche in A. Shantena Sabbadini, Tao Te Ching, URRA 2009, pp.15-16

3-   Shiji 63. Fonte non vista ma citata da tutti gli studiosi del settore.

4-   Cfr. A. Shantena Sabbadini, op.cit., pp.11-13

5- Cfr. www.reportret.info/gallery/laozi 1.html

6- Secondo Leung Kwokpo (Il Tao fra filosofia e medicina, in www.riflessologiazu.it/documenti/Tao), che lo deduce da riferimenti storici, la partenza di Laozi sarebbe avvenuta esattamente nel 478 p.e.v.

7- Fotografie in E. Bianchi, op.cit., pp. 46-47.