MINDFULNESS

a cura di Alessandra Capelli

La parola Mindfulness è la traduzione della parola Sati nella lingua Pali, che indica consapevolezza, attenzione, memoria. La prima traduzione in Mindfulness risale al 1921.

Si tratta di uno stato mentale potente, ovvero attivo, capace di incidere sulla realtà interna del soggetto ed esterna, del contesto. Il semplice divenire consapevoli di ciò che accade in noi e fuori di noi è l’inizio della liberazione dagli attaccamenti a quelle emozioni e a quei pensieri ed atteggiamenti che conducono ai circuiti viziosi, alla malattia ed ai comportamenti gestiti dal pilota automatico, cioè fuori dal controllo della coscienza.

Le origini

Lo stato mentale mindful è caratterizzato da intenzione, motivazione, decisione, scelta. Il suo obiettivo è quello di eliminare la sofferenza fisica, psicologica, emozionale, mentale, col coltivare la vigilanza, la concentrazione, la gentilezza amorevole, l’impegno e la compassione. La parola su cui fa perno è accettazione, un generatore importante di azione riparatrice nei confronti delle ferite e di un benessere che genera pace interiore e salute globale, una rinuncia ad i comportamenti evitanti responsabili di ogni formazione patologica.

La radice culturale della Mindfulness è molto antica e risiede nelle pratiche monastiche Buddhiste della Vipassana ed in particolare del Nobile Ottuplice Sentiero per il conseguimento del proprio Dharma, o in termini odierni, il compimento della propria Leggenda Personale (Paulo Cohelho); e per la liberazione della sofferenza.

Oggi è un insieme di pratiche, semplificate delle loro origini spirituali, volte a calmare la mente, conquistare uno stato di presenza priva di giudizio e di critica, eliminare il rimuginio, le compulsioni e gli stati emotivi dissonanti, generare una condizione armoniosa dove all’affanno delle azioni automatiche si sostituisce il wu wei, il non fare, lo stato dell’eterno presente e dell’essere.

I risultati della pratica

Studi di neurologia, coadiuvati da tecnologie di Neuroimaging, hanno dimostrato come la Mindfulness agisca sulla plasticità del cervello, ovvero sulla capacità dei livelli sinaptici, delle aree somatosensoriali e delle zone corticali e subcorticali di modificare funzioni e struttura in risposta a stimoli ambientali adeguati.

A seguito della pratica di Mindfulness, il cervello amplifica le risposte di armonizzazione date dall’azione congiunta del sistema neurovegetativo, cardiocircolatorio, endocrino, del SNC, del Simpatico e del Parasimpatico. La conseguenza è la creazione di campi morfogenetici di coerenza tra i due emisferi. A livello collettivo, si verifica la creazione di un campo di coerenza tra i membri del gruppo meditante, anche tra persone che non si sono mai incontrate prima, presupposto da cui si deduce una cascata di fenomeni relativi, quali quelli della risonanza, della sinergia, del problem solving, della chiarezza mentale e della individuazione e conseguimento di obiettivi comuni di cui prima non si era mai parlato.

Le aree di intervento

Le azioni del non fare del mindset Mindful sono davvero innumerevoli, efficaci incisive e accurate.

–        Disturbi ADHD, distraibilità, irrequietezza, ipercinesia, problemi di attenzione, memorizzazione, postura e apprendimento.

–        Disturbi depressivi, cura delle ricadute e miglioramento di tutti i disturbi dell’umore.

–        Disturbi della personalità, Disturbo Border Line di personalità, disturbi legati alla instabilità della propria e della altrui immagine, e delle relazioni affettive.

–        Disordini alimentari, Bulimia nervosa, Anoressia Nervosa, Binge Eating Disorder.

–        Pazienti oncologici, malati terminali.

–        Dolore cronico, dolore esistenziale.

–        Ansia, angoscia, attacchi di panico, aspettative catastrofiche e stati di prostrazione riguardo alla propria capacità di affrontare l’attività lavorativa e di svolgere le normali funzioni adattive riguardanti la vita quotidiana.

–        Scuola, riduzione dello stress scolastico, processi di inserimento, apprendimento, attenzione, motivazione, memorizzazione, autostima, capacità di prepararsi al futuro lavorativo.

–        Benessere delle Organizzazioni, creazione di un clima aziendale di eu-stress, stress reduction, gestione del conflitto, strategie di fronteggiamento, aspetti motivazionali, decisionali e di problem solving, Team Building, lavoro sulla coerenza e sulla creazione di obiettivi estesi coinvolgenti per l’individuo e per i gruppi a livello internazionale.

Come funziona

Gli effetti della armonizzazione della postura (dignità), del respiro, della assenza di giudizio, della accettazione e di tutti e 9 gli atteggiamenti della Mindfulness creano una strutturazione della mente, intesa come mente-cuore, mente-coscienza, mente-compassione, centrata, attuale, e dunque ricondotta alla sua integrità. Questa azione, nell’epoca contrassegnata da individui la cui caratteristica è il multitask, cioè un io diviso, è di per sé ricostitutiva e risanante.

Gentilezza, gratitudine, la mente del principiante, sono esercizi di virtù capaci di generare automaticamente gli ormoni del benessere: Ossitocina, Serotonina, Dopamina, Endorfine.

La creazione della coerenza a livello emisferico genera risposte coerenti dell’organismo e la capacità di rispondere correttamente a patologie anche molto gravi come il cancro.

Il potenziamento del senso d’identità ed il rilascio di sostanze psicoattive nel sangue migliora tutti i disturbi dell’umore e permette di fronteggiare innumerevoli disordini, da quelli alimentari, a quelli affettivo-cognitivi, ansia, angoscia e sensazioni di impotenza e di inadeguatezza.

Il Qui-e-Ora risolve i problemi legati alla mente che vaga, in quanto crea un ancoraggio con il corpo, con il contesto, con quello che c’è nel momento presente e che comincia ad essere accettato, provocando così la facilitazione dei processi di integrazione psicosomatica delle istanze della vita reale.