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LIBERO PENSIERO PER UN MONDO LIBERO: DALLA FILOSOFIA QUANTISTICA ALLE FILOSIFIE ORIENTALI
10 Ottobre 2009 @ 8:00 - 11 Ottobre 2009 @ 17:00
10-11 Ottobre 2009 presso il Teatro Le Laudi – Firenze
Il 10 e 11 ottobre 2009 a Firenze, nella cornice del Teatro Le Laudi, La Compagnia del Tao presenta uno straordinario evento: “Libero pensiero per un mondo libero: dalla fisica quantistica alle filosofie orientali”
Un viaggio alla scoperta dei misteri della natura, tra taoismo, scienza, filosofia, psicologia, con danze sacre, meditazioni, musica, suggestioni visive, arte del massaggio cinese e taoista, e “Paesaggi Sonori”, un inedito spettacolo con balletto del Florence Dance Center di Marga Nativo e Keith Ferrone, con musiche del compositore Fabio Pianigiani e immagini di Fabio Corti.
Partecipano studiosi, filosofi, professori, scienziati, scrittori, giornalisti, musicisti, artisti, medici,psicologi, tra i quali personalità di rilievo come il fisico e filosofo britannico David Peat, fondatore dell’università alternativa “Pari Center of New Learning”, il quale parlerà di “informazione attiva e il corpo”, il filosofo, scrittore e giornalista Gabriele La Porta, che introdurrà “il mistero dell’amore”, e ancora il direttore della Scuola Internazionale di Medicina Avanzata e Integrata e di Scienze della Salute, Francesco Bottaccioli, che parlerà di psiconeuroendocrinoimmunologia e filosofia antica.
Interverranno anche Shantena Augusto Sabbadini, Joyce Dijkstra, Enrico Cheli, Marco Montagnani, Fabio Pianigiani, Carlo Laurenti, Piero Ferrucci, Susanna Taccola, AntonioMorandi, Espedito De Leonardis, Marco Ferrini, Gloria Germani, Mimmo Tringale, Mariella Di Stefano, Mara Amorevoli ed il fondatore de La Compagnia del Tao, Franco Cracolici.
Non solo un convegno, ma un invito alla riflessione e al confronto, rivolto a tutti coloro che desiderano mettersi in gioco, senza dogmi né preconcetti, e con mente libera siano disposti a percorrere insieme, con l’aiuto dei massimi insegnanti, un affascinante cammino dalla filosofia ayurvedica fino a Dante Alighieri, dall’esoterismo alla scienza moderna.
A cura di Elena Corna
Autunno 2009. La Compagnia, per far sì che il convegno sia accessibile a tutti con facilità, approda al Teatro Le Laudi, a Firenze. La libertà è il grande tema del convegno 2009, intitolato “Libero pensiero per un mondo libero. Dalla fisica quantistica alle filosofie orientali.” Il protagonista quest’anno è il pensiero scientifico, la mente pensante ma libera. E’ C. Laurenti a indicare il filo conduttore dal rito alla scienza che, nell’antico pensiero cinese, non sono affatto inconciliabili. Nella lingua cinese attuale, la parola “scienza” è kexue, che tradizionalmente significava “studio del rituale”. Una delle funzioni del rituale era infatti la trasmissione dei saperi acquisiti, e il rituale è la cristallizzazione del gesto che condensa un sapere, e che viene tramandato con le azioni anziché… con un manuale. Sale poi sul palco la scienza. Il fisico David Peat illustra il comportamento degli elettroni, che porta a dubitare dello schema classico (per il quale prima c’è la materia, che poi si organizza in strutture sempre più complesse che producono una mente che interpreta la materia). Si può invece pensare che la mente e la materia coemergano insieme istante per istante, e che gli elettroni siano proto-menti che, tutte insieme, creano un ordine implicato. Questa visione ha anche implicazioni etiche, perché diventa arbitraria l’idea che esista una soglia in cui comincia la coscienza: tutto è sia materia che coscienza. Il discorso è sviluppato dal fisico Augusto Shantena Sabbadini, che ricorda come la fisica quantistica abbia definitivamente abbattuto il mito dell’”oggettività”. Non ci sono un soggetto osservante e un oggetto osservato: è l’atto dell’osservazione che genera il soggetto e l’oggetto, ambedue cangianti. Il mondo dunque ci appare fatto di cose separate ma è nell’atto stesso di rapportarsi che si generano le cose, soggetto e oggetto. E’ la definizione che delimita; il “nominare” è la madre delle “10.000 creature”. “Ancora senza nome, esso [il Tao] concepì cielo e terra. Divenuto con ciò nominabile, esso fece nascere tutti gli esseri” (Tao Te Ching, I, B). La questione, benché complessa, è stata resa così semplice e vibrante che, dopo una mattinata di scienza, i partecipanti non sono sconvolti ma incantati. A smuovere l’energia ci pensa Joyce Dikstra, che, pur nello spazio limitato del teatro (ma intanto ad espandere lo spazio s’era imparato due anni fa…), coinvolge tutti quanti in un variegato ballo diffuso che crea un grande e gioioso sorriso generale.
Viene data poi espressione al libero pensiero sul versante della medicina; Espedito De Leonardis riprende il rovesciamento di prospettiva di Peat:” Non siamo corpo che genera pensiero; siamo frequenza di pensiero che genera corpo”. Antonio Morandi (medico ed esperto in medicina ayurvedica) confronta poi la medicina occidentale, che per lo più vede il corpo come una somma di organi, con quella ayurvedica, che lo vede invece come un insieme di relazioni. Morandi parte, come Peat e Sabbadini, da una considerazione linguistica, perché il linguaggio condiziona anche il sistema cognitivo di un popolo (“Non si abita un paese, si abita una lingua”, diceva Elias Canetti) e fa notare che in sanscrito e in cinese si mette l’accento sulle relazioni e non sugli oggetti, come invece accade nella nostra e in altre lingue (soggetto/oggetto). Questo interesse di medici e di scienziati per la linguistica è indicativo di come si muove il pensiero libero, che non bada ai numerosi confini innalzati fra i “rami” del sapere e… non teme di uscire dal suo mm. quadrato (Notava Musil, all’inizio del XX secolo, che “l’uomo in principio medita su tutta quanta la vita; ma quanto più studia, tanto più il campo gli si restringe. Quand’è maturo, hai un individuo che di quel mm. quadrato sa tutto; egli vede che gli altri, che ne sanno meno di lui, dicono sciocchezze a proposito del suo mm. quadrato, ma non può muoversi perché, se si sposta anche solo di un mm., dice sciocchezze anche lui.”) Dopo il nesso medicina/linguistica, il nesso medicina / filosofia con Francesco Bottaccioli, che ricorda le forti analogie fra il pensiero greco classico e quello orientale, compresa la visione della salute dell’individuo come prodotto di una serie di relazioni, anche sociali.
Data la natura “concreta” degli interventi, che fanno riflettere tutti quanti sulla polarità salute/malattia, la partecipazione è così accesa che, durante la pausa-caffè, Morandi, Cracolici e De Leonardis continuano a rispondere alle domande.
Come Bottaccioli, si collocano sul ponte fra Oriente e Occidente anche Marco Ferrini (che parla del viaggio di Dante e della Bhagavad Gita) e Gabriele La Porta (filosofo, che tratta dei miti relativi all’Amore).