Counselor e supervisore nel metodo psiconcologico del Dr. Carl Simonton, ha fondato e diretto il suo primo centro italiano.
Dirige il Centro Viriditas, le cui attività si focalizzano sui meccanismi sottili della guarigione e su una educazione alla visione globale della medicina e dell’uomo.
Ha tenuto varie lezioni magistrali su Ildegarda di Bingen e la storia della medicina presso l’Università della Tuscia. Conduce da anni una ricerca sugli stati modificati di coscienza, in particolare sulla dimensione onirica, ispirata alle conoscenze ancestrali dei popoli del sogno e alle ultime scoperte della fisica quantistica.
Conduce in Italia e all’ estero vari seminari su Ildegarda di Bingen, l’auto-guarigione, i sogni ed è formatrice in Counseling. Ha scritto: Ildegarda di Bingen, sulle Ali della Guarigione, FN Editrice(2007), I sogni e l’infinito (2008), ed. Anima(2008), Tu puoi vincere il cancro, manuale di auto-aiuto ed. Anima (2010), Il Cielo in Terra,l’astrologia evolutiva al servizio dell’Anima, ed Ludica (2013), Nicola Cutolo, una vita tra mistero e scienza, ed. Ludica (2014), Sogni, un portale verso l’Eternità,ed. Ludica (2014). Ildegarda, ieri, oggi e domani, Ludica, (2015), Ildegarda di Bingen, la medicina della luce per l’anima e il corpo, Ludica (2018).
L’intervento di Marie Noelle Urech servirà ad avere una conoscenza più chiara relativa alla figura straordinaria di Ildegarda di Bingen ed indicherà vie di guarigione a molti sconosciute.
Ildegarda di Bingen, l’universo in un granello di sabbia A più di ottant’anni moriva nel monastero benedettino di Rupertsberg della diocesi di Magonza la badessa Ildegarda, sapiente scrittrice, donna di potere e filosofa. I suoi scritti parlano, oltre che di teologia, soprattutto di quella che nel secolo XII si chiamava “filosofia della natura” (poi “fisica”), della formazione del cosmo, delle qualità delle cose e degli eventi fisici e di etica, condividendo gran parte del sapere e delle fonti dei suoi contemporanei maestri a Chartres e Parigi. Oltre alla Bibbia e agli scritti dei Padri, la badessa di Bingen conosceva teorie filosofiche e mediche antiche, e persino ermetiche, giunte a lei per vie che restano, a noi, ancora ignote. Ildegarda afferma che «tutta la filosofia che nasce in Abramo» si realizza attraverso la ragione e che lei «senza aver ricevuto istruzione e senza scuola ha compreso gli scritti dei profeti e anche dei filosofi». Singolare e diversa è invece la forma dell’esposizione scelta da Ildegarda, la visione: la narrazione potentemente visuale le è dettata, dichiara, da un rivelazione inviatale dalla Voce, o dalla Luce. In essa Ildegarda «vede e custodisce nella memoria», sperimenta e conosce la verità. Il suo stile – che lei definisce “semplice e rozzo“ e gli studiosi moderni giudicano originale e potente – si compone sontuosamente fra immagini, colori e simboli ed è dovuto anche al suo essere donna e come tale non autorizzata istituzionalmente a insegnare nello spazio e con il linguaggio della scuola. Il suo messaggio dunque deve essere garantito, legittimato, dall’Alto: ciò le assicurerà un‘autorità sempre più indiscussa, fino a permetterle, nelle sue lettere, di dialogare con i potenti della terra e i dotti del suo tempo.
Le conoscenze e la visione unitaria della mistica e medico medievale Ildegarda di Bingen, la annoverano tra i precursori della scienza moderna in cui ogni cosa ed evento sono intimamente connessi ed interdipendenti.